IN MEMORIA DEL
Parroco
Carlo Manché
Un sacerdote cattolico che ha vissuto una vita da santo, nello spirito del Vangelo, una vita di servizio completo a Dio manifestato in altri esseri umani.
Benvenuto
Nato il 22 settembre 1905 a Valletta, la capitale della piccola isola mediterranea di Malta, il Reverendo Carlo Manché si ordinò sacerdote al suo 23° compleanno. Era stato il parroco molto amato della Parrocchia di Gżira tra il 1935 e il 1950, quando la sua vita era stata terminata alla tenera età di 45 anni dopo aver subito un attacco di trombosi po’ di tempo prima della sua morte. Morì a Gżira il 18 novembre 1950
Le fotografie impressionanti del suo funerale accessibili dalla pagina Fotografie scattate di fronte alla Chiesa Parrocchiale di Gżira e lungo la strada al mare mostrano alcune delle migliaia di parrocchiani che affollavano le strade di Gżira per il corteo funebre per dare uno sguardo finale alla bara aperta. Stavano rendendo l’ultimo omaggio a un grande uomo ed esprimendo il loro profondo amore, rispetto e ammirazione per questo servo di Dio, unico nel suo genere, che aveva toccato la loro vita con una tale intensità.
Alcuni testimoni raccontano un episodio che accadde durante la guerra, quando il parroco Manché era chiamato urgentemente per aiutare una famiglia in una casa a Stuart Street in Gzira, che era distrutta da una bomba del nemico. Una delle vittime era una donna incinta, morta nell’esplosione. Il parroco cercò di salvare la vita del bambino in tali circostanze estreme eseguendo un cesareo con un coltello. Purtroppo, il bambino era morto con la donna.
Nel suo libro in inglese When Malta Stood Alone (1940-1943) [Quando Malta Stava Sola], Joseph Micallef ha fatto accenno al ruolo importante e direttivo che Don Carlo Manché svolgeva nella costruzione di rifugi scavate nelle roccie per proteggere i suoi parrocchiani dagli attacchi del nemico. La domanda per rifugi a Malta era aumentato con l’avvento dei bombardamenti tedeschi nel gennaio 1941, particolarmente dopo l’attacco sulla portaerei HMS Illustrious. Le organizzazioni di volontariato erano sorti ovunque: uomini, donne e persino bambini tutti darono una mano per costruire i rifugi. Egli scrisse:
Probabilmente il primo gruppo organizzato era a Gżira. Il 20 gennaio 1941 il Comitato Distrettuale di Gżira-Msida risucì ad ottenere volontari. Gli uomini che non aveva mai fatto alcun lavoro con pala e piccone, e lavorando in squadre di turno, iniziarono a scavare nella roccia per fornire protezione alla popolazione del quartiere. I primi neo-minatori erano il Rev. Manché, D.D. il Parroco della Parrocchia di Gżira, e il [dottor] AF Colombo M.D.
In un articolo pubblicato sul timesofmalta.com l’11 novembre 2012 sotto il titolo Don Carlo Manché – parroco santo di Gżira, un sacerdote prominente Maltese fondatore del Movimento Cana alla metà degli anni cinquanta, Mons. Charles Vella, quota un brano dal libro in inglese del professor Henry Frendo Europe And Empire: Culture, Politics and Identity in Malta and the Mediterranean (L’Europa e l’Impero: la cultura, la politica e l’identità a Malta e nel Mediterraneo), in cui scrisse così sul coraggio di Don Carlo Manché durante la seconda guerra mondiale:
Il parroco Manché aiutò il suo popolo, non solo con la preghiera, ma con azione coraggiosa a favore delle vittime e del suo gregge, che sono stati in fuga da Gżira a vari villaggi più sicuri dell’isola. Don Manché lavorava giorno e notte, mentre come un generale vero non abbandonò la parrocchia. Aiutò i senzatetto, i feriti e ricercò cibo per il popolo, ed anche servò nelle ‘Victory Kitchens’ [Cucine della Vittoria] commensali.
Nel suo articolo, Mons. Charles Vella scrisse:
Questa è la vita di un Buon Pastore, che ho sempre amato dalla mia tarda adolescenza. Siccome nacqui e fu battezzato a Gżira, andava da lui a ritirare il certificato di nascita. Mi ha sempre accolto calorosamente (anche se non mi piaceva l’odore della pipa). Una volta mi disse: “Stai per essere il primo sacerdote da Gżira. Vieni qui quando ti sei ordinato.” La volontà di Dio mi ha portato altrove.
Penso che Gżira, come ha fatto in passato, dovrebbe ravvivare la memoria di Don Carlo Manché. Lastre di marmo da soli non dicono la storia, ma abbiamo bisogno di ascoltare e pregare di più a Don Carlo. Ultimamente ho conosciuto i suoi nipoti, il dottor Loris Manché e il giudice Albert Manché, e mi sono di nuovo innamorato di questo ‘gigante’ del clero maltese.
Se la Chiesa aveva effettuato un studio approfondito delle virtù eroiche di questo sacerdote santo subito dopo la sua morte, sarebbe già stato dichiarato Servo di Dio.
C’è stato recentemente un rinnovato interesse per la vita e le opere di Don Carlo Manché nella Parrocchia di Gżira e altrove.
Lo scopo di questo sito è di rendere le informazioni disponibile su Don Carlo a disposizione di tutti coloro che possono essere interessati a saperne di più su di lui e la sua vita ed a portare avanti il caso di sua santità.
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In Novembre 2022 fu pubblicato un libro in maltese sul Parroco Carlo Manché col-sottotitolo di “Nelle parole dei suoi” a cura del presentatore eminente maltese Tony Micallef. Il libro contiene informazioni biografiche e dichiarazioni da diverse persone che lo conoscevano bene, inclusi parrocchiani di Gzira, membri di sua famiglia, ed altri. Si può comprare il libro online da BDL Books.
Apprezzamento
In occasione del 50° anniversario della morte del parroco Carlo Manché dal suo fratello il Rev. Alfred Manché Omelia data a Gżira il 17 November 2000